Il quarto assioma parla di un modulo verbale, o numerico, o digitale, che veicola prioritariamente, anche se non esclusivamente, l’informazione, e di un modulo analogico, che veicola prioritariamente, anche se non esclusivamente, la definizione della relazione. Questo assioma introduce la distinzione fra comunicazione e metacomunicazione, che è comunicazione sulla comunicazione. Un sorriso, per esempio, è metacomunicazione rispetto alla frase Sei proprio una canaglia, nel senso che segnala in che modo tale frase va intesa. Bisogna poi tener presente che gran parte di ciò che viene comunicato analogicamente sfugge alla consapevolezza di chi comunica. In generale si deve dire che ci rendiamo tanto poco conto di ciò che comunichiamo quanto poco ci rendiamo conto del nostro respirare. Essendo, poi, presi nei diversi giochi comunicativi, non li possiamo osservare dall’esterno e quindi comprendere. Scrive Watzlawick: …i modelli di comunicazione esistenti tra sé e gli altri non possono essere interamente compresi perché è semplicemente impossibile essere coinvolti dentro una relazione…e, allo stesso tempo, stare al di fuori di essa come un osservatore distaccato e non coinvolto (il che sarebbe necessario per abbracciare la relazione nella sua interezza ed esserne cosciente). Ciò implica che nei casi in cui la comunicazione è patologica e quindi è auspicabile una sua modificazione, solo un intervento esterno può produrla.

 

Massimo Dei Cas
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