Il quinto assioma introduce
la distinzione fra due modalità di fondo in cui si può giocare la relazione
interna alla comunicazione. Si ha una relazione simmetrica quando le
due persone (si considerano le relazioni diadiche perché più semplici da descrivere,
ma il discorso può essere esteso a relazioni più ampie) esigono di essere riconosciuti
ciascuna dall’altra, come uguali, cioè come ugualmente depositarie del diritto
di iniziare un’interazione comunicativa, di darle una certa impronta, e così
via. Si ha invece una relazione complementare quando le due persone si
collocano in posizione polare di forza (protezione, guida, comando) e debolezza
(richiesta di aiuto e di orientamento, obbedienza), assumendo quindi ruoli non
uguali, ma complementari (non si può parlare di imposizione di una relazione
di tal genere da parte del polo forte nei confronti di quello debole; si tratta
infatti di un gioco di cui non dispone unilateralmente una delle due persone,
ma che dispone di entrambe). Bisogna infine tener presente che le interazioni
comunicative diadiche si possono classificare entro sette configurazioni: simmetria
stabile (nella quale la definizione dei ruoli è concorde nel senso della simmetria),
complementarità stabile (nella quale la definizione dei ruoli è concorde nel
senso della complementarità), competizione simmetrica verso la posizione one-up
(quando entrambi competono per tale posizione), competizione simmetrica simmetrica
verso la posizione one-down (quando entrambi competono per tale posizione),
competizione asimmetrica verso la posizione one-up e la simmetria (quando l’uno
compete per la posizione one-up, l’altro per la simmetria), competizione asimmetrica
verso la posizione one-down e la simmetria (quando l’uno compete per la posizione
one-down, l’altro per la simmetria), fluidità (quando la relazione assume, di
volta in volta, diverse configurazioni).
Massimo Dei Cas
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