Il meccanismo stimolo-risposta, in virtù della dinamica del condizionamento e dei rinforzi che ne stanno alla base, è assunto dai Comportamentisti come unità elementare che, attraverso una serie di micro-modificazioni del comportamento, progressivamente lo modella, lo plasma, lo orienta in una direzione piuttosto che in un’altra. Tale meccanismo, di per sé, è assai semplice, ed anche come schema esplicativo del comportamento umano ne riduce la complessità ad una semplicità di fondo: le risposte che si sono mostrate adattivamente più efficaci si presentano con frequenza sempre maggiore, quelle invece adattivamente meno efficaci tendono progressivamente ad estinguersi.

Se davvero il comportamento umano potesse spiegarsi così, obiettano i Cognitivisti, l’essere umano sarebbe assai più semplice di un computer ed il suo comportamento potrebbe essere plasmato a piacere (ed in effetti Watson sosteneva proprio questo: un’accorta strategia dei rinforzi può fare di un bambino un futuro avvocato, dottore o delinquente).

L’uomo, che programma i computer, non può essere meno complesso di ciò che programma, per cui la spiegazione del suo comportamento deve far riferimento a schemi più elaborati e sofisticati, che facciano, quindi, spazio alle dinamiche autocorrettive.

 

Massimo Dei Cas
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