WILLARD VAN ORMAN QUINE (1908)

In Due dogmi dell’empirismo (1951) confuta come dogmi inaccettabili la tesi della riduzione univoca degli elementi teorico-linguistici alla dimensione empirica e della distinzione fra analitico e sintetico. La teoria costituisce un quadro complesso che non si confronta punto a punto con l’esperienza, poiché solo i suoi margini debbono quadrare con essa (olismo); quando ciò non accade, sono sempre possibili riaggiustamenti interni che permettano di riassorbire osservazioni che la falsificano. Il confronto fra teorie diverse non avviene dunque sulla base dell’esperienza, ma su quella di considerazioni relative all’efficacia ed alla semplicità.