A. LE COORDINATE TEORICHE DEL CRITICISMO KANTIANO

B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: PREFAZIONI, INTRODUZIONE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: L'ESTETICA TRASCENDENTALE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: ANALITICA TRASCENDENTALE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: DIALETTICA TRASCENDENTALE
C. LA CRITICA DELLA RAGION PRATICA: L'ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA
C. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: LA DIALETTICA DELLA RAGION PURA PRATICA
D. LA CRITICA DEL GIUDIZIO (IL GIUDIZIO ESTETICO)
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LE COORDINATE TEORICHE DEL CRITICISMO KANTIANO

 

LA POSIZIONE DEL RAZIONALISMO (DOGMATISMO: cfr. Platone, Cartesio, Spinoza, Leibniz,…)

Conoscere significa rispecchiare l’oggetto quale esso è in se stesso; il soggetto conoscente si regola sull’oggetto, ne riproduce in sé la forma. La realtà conosciuta è la realtà in sé.

La metafisica è conoscenza dei principi primi o fondamenti dell’intera realtà. Essa è la regina delle scienze e coglie la struttura metaempirica della realtà. Le sue proposizioni non derivano dall’esperienza, ma sono generate dalla ragione stessa.

 

LA POSIZIONE DELL’EMPIRISMO RADICALE O SCETTICISMO (cfr. Hume).

Conoscere è rispecchiare quanto della realtà possiamo giungere a cogliere (la dimensione empirica). Nel conoscere il soggetto passivamente riceve quanto gli viene dato nell’esperienza.

La metafisica è sofisticheria ed inganno: non è infatti possibile estendere il sapere al di là di quanto ci viene di volta in volta dato nell’esperienza. Ogni conoscenza relativa al mondo è dunque contingente, cioè né necessaria, né universale. Categorie come quella di causalità, dunque, non hanno valore oggettivo, ma solo soggettivo (derivano dall’abitudine).

 

LA POSIZIONE KANTIANA

Conoscere è condizionare ed è l’oggetto conosciuto a regolarsi sul soggetto conoscente, non viceversa (cosiddetta rivoluzione copernicana). Non è il soggetto che riproduce in sé le forme dell’oggetto, ma è questo che assume le forme del soggetto, per cui ogni possibile oggetto di esperienza non può non possedere forme universali e necessarie. Questo rende possibile la scienza come sapere universale e necessario, fondato su giudizi sintetici a priori. L’oggetto conosciuto non è dunque la realtà in sé (l’incondizionato, pensabile, ma non conoscibile: noumeno, cosa in sé), ma la realtà così come essa ci appare (il condizionato, il fenomeno).

 

La metafisica dogmatica è sapere illusorio, in quanto pretende di oltrepassare il limite di ogni conoscenza possibile, l’esperienza. Essa deve dunque essere sostituita da una metafisica critica, intesa come raccolta sistematica dei principi puri su cui si fondano la conoscenza della natura ed il discorso morale. Il bisogno metafisico, infine, è nell’uomo insopprimibile, ma deve essere soddisfatto non teoreticamente, bensì praticamente.

 

A. LE COORDINATE TEORICHE DEL CRITICISMO KANTIANO

B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: PREFAZIONI, INTRODUZIONE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: L'ESTETICA TRASCENDENTALE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: ANALITICA TRASCENDENTALE
B. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: DIALETTICA TRASCENDENTALE
C. LA CRITICA DELLA RAGION PRATICA: L'ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA
C. LA CRITICA DELLA RAGION PURA: LA DIALETTICA DELLA RAGION PURA PRATICA
D. LA CRITICA DEL GIUDIZIO (IL GIUDIZIO ESTETICO)
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Massimo Dei Cas
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